Come detto nel precedente post da quest’anno, e aggiungo, da qualche settimana, è interessato da una dichiarazione telematica a farsi su portale predisposto ad hoc dall’ENEA e che trovate qui. Tra le tante cose da dichiarare ci sono le modalità di installazione, cioè se l’impianto è stato installato su tetto piano, tetto a falda ecc. ecc.
Ci si chiedeva come dichiarare un impianto installato a terra ma a servizio dell’abitazione perché il portale ENEA, evidentemente ancora “immaturo” rispetto alla questione, non lo consentiva
Ebbene, la “Task force Detrazioni fiscali e normativa per l’efficienza” (che sarà mai!!??!!) ha risposto recentemente al mio quesito. Come ha risposto? Riporto integralmente il contenuto della mail che ho ricevuto
“dal menu a tendina selezioni
l’opzione in bianco. Cordiali saluti”
Quindi per impianti a terra si lascia in bianco. Bah! Non si capisce a questo punto perché si chiede di specificare la modalità installativa dell’impianto fotovoltaico. E gli impianti cosiddetti “girasole”? E se ho realizzato l’impianto su una struttura frangisole? Dubbi amletici ma, come già detto, non si capisce quale logica c’è dietro la richiesta della modalità installativa. Se non si chiede il risparmio atteso di energia elettrica nell’abitazione (a ragione direi, dato che si può solo stimare e che anche l’ENEA, del resto, con un semplice algoritmo in funzione di alcuni dati inseriti può attribuire all’impianto anagrafato), tanto vale non chiedere come è installato il mio impianto. Il portale serve per acquisire alcune notizie che altrimenti (a detta di chi ha legiferato per la creazione del portale ENEA) sfuggirebbero all’ENEA e allo Stato (si potrebbe discutere di questo dato che esiste da anni il portale di Terna per la registrazione degli impianti fotovoltaici). Quindi, serve per registrare potenza, località di installazione, orientamento rispetto ai punti cardinali, angolo inclinazione rispetto all’orizzontale dei moduli fotovoltaici…e poi se è installato a terra, su tetto, su facciata verticale. Delle due l’una: o si cerca di ottenere dal portale una serie di informazioni dettagliate per capire quanta energia elettrica si produrrà e quanta se ne risparmierebbe (e quindi si dà la possibilità di specificare tra installazione complanare al tetto o integrata, di indicare se installo tegole fotovoltaiche, se realizzo un impianto girasole o meno, ecc. ecc.) oppure si lascia perdere la modalità installativa con buona pace per tutti. Intendiamoci, non occorre molto a compilare la pratica on line ma qualcuno potrebbe perdere tempo e pazienza perché on sa cosa dichiarare esattamente e molti potrebbero chiedere lumi ai tecnici dell’ENEA più e più volte.
Chiosa finale.
La mail che mi ha inviato l’ENEA si chiude alla fine con questa frase che non compariva invece enlla prima mail da me ricevuta.
“Le risposte,
basate sull’esperienza maturata dal nostro gruppo di
lavoro, hanno il valore di valutazioni ENEA, che in ogni caso
non
potranno costituire giurisprudenza.”
Credo sia una risposta inutile. Inutile perché chi intrattiene rapporti con gli enti, cogliendo peraltro il contenuto implicito della frase, la dà per scontata (l’ENEA non legifera né ha potere per esprimersi su questa e altre faccende); inutile e fonte di ulteriore confusione per un cittadino medio che autonomamente si accosta al portale e tenta la strada di porre un quesito via mail al gruppo di lavoro ENEA dedicato (a proposito l’indirizzo mail per contattarlo è gdl.ristrutturazioni@enea.it).
La risposta dell’ENEA nasce dall’esigenza di cautelarsi da parte di chi ha scritto ma cela il fatto che il portale così come proposto è un compromesso tra esigenze contrapposte (chi vuole semplificare il più possibile e chi vuole reperire il maggior numero di informazioni possibili). Il parto del portale è stato lungo e laborioso e il risultato è, come detto, acerbo e insoddisfacente. Mi aspetto qualche modifica al portale e alla guida proposta per gli utenti.
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